La procura indaga otto minorenni per il suicidio di Caterina, la ragazza che si gettò dal balcone

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Il provvedimento del pubblico ministero Sellaroli a conclusione delle indagini

La procura indaga otto minorenni per il suicidio
di Caterina, la ragazza che si gettò dal balcone

La giovane si uccise lanciandosi nella notte tra il 4 e il 5 gennaio
La procura: istigazione al suicidio e detenzione di materiale pedopornografico

Redazione Online

La 14 enne novarese, Caterina Picchio
La 14 enne novarese, Caterina Picchio

NOVARA | Istigazione al suicidio e detenzione di materiale pedopornografico, la procura per i minorenni presso il Tribunale di Torino ha iscritto nel registro degli indagati otto minorenni novaresi, tra i 15 e i 17 anni. Sono queste le accuse che sono state loro rivolte, dopo una meticolosa e delicata indagine portata avanti dal pubblico ministero titolare, Valentina Sellaroli, circa la morte di Carolina Picchio, studentessa del liceo scientifico Pascal di Romentino.

LE INDAGINI DELLA PROCURA | La ragazza aveva appena 14 anni quando si gettò dal balcone alle tre del mattino, nella notte fra il 4 e il 5 gennaio scorso, dal terzo piano di un appartamento di Novara, nel quale viveva assieme al padre. Quella sera, dopo aver partecipato ad una festa, la giovane novarese era tornata a casa, a Sant'Agabio, accompagnata dal padre.
Il provvedimento sarebbe un atto reso necessario per un approfondimento delle indagini coordinate dal pm Sellaroli. La perizia sul cellulare della ragazza, affidata al Politecnico di Torino, intende appurare se esistano anche altri filmati. È proprio per effettuare questi accertamenti tecnici che sono stati indagati gli otto minori.

La ragazza in uno dei suoi ritratti fotografici
La ragazza in uno dei suoi ritratti fotografici

CYBERBULLISMO E SOCIAL NETWORK | Il caso aveva provocato una forte risonanza mediatica per il rilievo dato alla notizia sui social network (soprattutto Facebook e Twitter) e per le accuse di bullismo e «cyberbullismo» che erano state rivolte ad alcuni coetanei che avevano insultato la ragazza al ritorno dalla festa alla quale aveva partecipato. E sono almeno due i video, che sarebbero stati diffusi su Internet, al centro dell’inchiesta sul suicidio di Carolina. La quattordicenne sarebbe stata spinta a togliersi la vita perché perseguitata da «cyberbulli». All’esame degli investigatori dei carabinieri, coordinati dalla procura dei minori di Torino, anche alcune fotografie. Tatiana, sorella di Carolina, proprio sul social network aveva scritto: «Spero che la vostra coscienza, se ne avete una, non vi lasci in pace e che ogni giorno il peso del senso di colpa vi distrugga piano piano».

CONTRASTO AL BULLISMO IN RETE | Contrastare il cyberbullismo attraverso un uso consapevole dei nuovi media, è l'indicazione che arriva da Save The Children, a seguito del provvedimento di iscrizione nel registro degli indagati degli 8 minorenni.
Una decisione che «si inserisce in un'indagine complessa e delicata ─ sottolineano dall'associazione umanitaria ─ della quale è necessario attendere gli esiti, prima di esprimere ogni valutazione di merito, sperando che si faccia presto piena luce su questa tragedia».

Il cyberbullismo è un fenomeno diffuso
Il cyberbullismo è un fenomeno diffuso

«UN PROBLEMA DEL NOSTRO TEMPO» | «Senza entrare nel merito dell'indagine, tuttavia, il solo fatto che il cyber bullismo, in fase investigativa, sia considerato ancora una volta come possibile causa di un evento così grave come il suicidio di un'adolescente dovrebbe spingerci a considerare con maggiore attenzione la gravità di questo fenomeno e rafforzare le misure di prevenzione», è il commento di Raffaela Milano, direttore programma Italia Europa di Save the Children. Ma cos'è il cyberbullismo? «Un fenomeno che ancora oggi rischia di essere sottovalutato dal mondo degli adulti che non ne comprendono a pieno la pericolosità e la pervasività assoluta nella vita dei ragazzi. Al contrario degli adulti, i ragazzi e le ragazze sono ben consapevoli della gravità del problema per la loro crescita e la loro relazione con gli altri. Ben il 72% degli adolescenti avverte il cyberbullismo come il fenomeno sociale più pericoloso del proprio tempo, anche rispetto ad altri rischi quali la dipendenza da droghe o le molestie dagli adulti».

IL FUNERALE | La ragazza era stata sepolta il 9 gennaio a Oleggio, alla presenza dei familiari e di moltissimi compagni e amici, che avevano esposto uno striscione con la scritta «Sei l'angelo più bello». Un mese dopo la ragazza era stata ricordata con una fiaccolata nelle vie del centro di Novara. Ad oggi, molti sono ancora i commenti che le vengono lasciati sulle pagine dei social.

Venerdì 24 maggio 2013

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